Descrizione
L’edificio esistente era costituito da un basso parallelepipedo situato nel mezzo di una conca circondata da un bosco sulla collina torinese. Il progetto di ampliamento è stata l’occasione per trasformare un oggetto chiuso in sé stesso in una serie di piani che mettono “in cornice” una striscia di paesaggio: si è tentato di scomporre l’unitarietà del volume esistente e conferire una valenza figurativa propria agli elementi che lo racchiudono. Centrale diventa il muro della facciata ovest che – rivestito al pari degli altri in pietra dorata – viene prolungato al di là della scatola edilizia e stabilisce un primo piano visivo; il muro appare quasi staccato dalla casa grazie all’inserimento nella copertura di un lucernario che corre per tutta la lunghezza della facciata e crea una vera e propria striscia di luce all’interno dell’abitazione. Con la stessa pietra sono rivestite le pareti dei nuovi volumi tecnici che vengono inglobati nel profilo della collina: ne deriva una serie di muri in pietra, posti su diversi piani visivi, che modellano la collina e costituiscono una sorta di basamento al bosco retrostante.
A questi elementi pesanti si contrappone l’immagine leggera della nuova copertura che sostituisce quella precedente: reso autonomo dalla facciata principale, il tetto è trattato come una lunga e sottile lastra di rame che sottolinea l’orizzontalità della costruzione e “aggancia” la collina per mezzo di uno spazio porticato a doppia altezza punteggiato da sottili pilastri metallici.
Caratteristiche
50 Nuova architettura italiana. Due generazioni a confronto, Milano, Motta Editore 2002; Almanacco di Casabella.Giovani architetti italiani 2000-2001, 2001